F1 | GP Arabia Saudita, i missili non fermano il Circus
Le notizie in arrivo nelle ultime ore dall’Arabia Saudita sono tutto meno che tranquillizzanti per quanto riguarda la disputa del GP di domenica. Nonostante l’attacco missilistico lanciato verso la città di Jeddah, comunque, gli organizzatori sono tranquilli e fiduciosi che tutto si possa svolgere nella totale normalità.
Raffica di attacchi contro i sauditi
Secondo quanto riferito dalla rete televisiva araba Al Jahzeera, nella giornata di domenica l’Arabia Saudita sarebbe stata colpita da una raffica di attacchi missilistici da parte dei ribelli Houti dello Yemen. Gli attaccanti hanno preso di mira un impianto di estrazione di gas naturale e un impianto petrolifero di proprietà di Aramco, main sponsor del Circus oltre che di Aston Martin.
Inoltre, la coalizione militare a guida saudita ha affermato di aver intercettato e distrutto nove droni e un aereo ostile che puntava contro la città di Jeddah. Oltre a ciò, 106 barche cariche di esplosivo circolavano nel Mar Rosso meridionale.
La situazione, dunque, sembra essere tutt’altro che tranquilla. Già lo scorso anno ci furono episodi simili in occasione dell’E-Prix di Ryihad. Un missile fu intercettato e abbattuto dall’aviazione saudita prima di schiantarsi in prossimità della pista stessa. La zona è poco stabile, e i ribelli dello Yemen sono allineati con l’Iran, storico nemico degli Stati Uniti d’America; da qui derivano i timori per la F.1 gestita da Liberty Media, entità americana.
Gli organizzatori tranquilli: a Jeddah si corre
Nonostante la confusione attuale, gli organizzatori del GP d’Arabia Saudita hanno confermato che a Jeddah si correrà senza ombra di dubbio. “Quello che è successo non avrà nessuna risonanza sul weekend di gara”, si legge nelle dichiarazioni rilasciate e riportate anche dal tabloid inglese The Sun.
“Come sempre, la sicurezza degli addetti ai lavori e degli spettatori sarà un fattore fondamentale. Per questo, siamo costantemente in contatto con le autorità per garantire che tutto possa svolgersi come da programma. Non vediamo l’ora di accogliere tutti i nostri ospiti per vivere un weekend di divertimento e grande motorsport”.
Le parole degli organizzatori sembrano fugare ogni dubbio, ma gli interrogativi restano e devono far riflettere chi di dovere. L’annullamento del GP di Russia è stato certamente sacrosanto, ma, come già sottolineato in precedenza, la F.1 deve iniziare a interrogarsi sui luoghi da essa frequentati. Le problematiche relativa alla pandemia hanno già influenzato pesantemente le scelte, ora gli scenari geopolitici attuali non possono essere ignorati del tutto a favore del puro e semplice interesse economico.
Al momento attuale, dunque, il GP d’Arabia Saudita è confermato, seppur con qualche comprensibile apprensione da parte degli addetti ai lavori. Staremo a vedere nei prossimi giorni quali saranno le decisioni di Liberty Media, ma, stanti le condizioni attuali, pare difficile che un weekend in uno stato che è la sede del main sponsor possa essere cancellato.
Nicola Saglia