La terza sessione di prove libere da Jeddah ha visto Verstappen dettare il passo, con una prestazione complessivamente ottima di Red Bull e AlphaTauri. Grande rischio per Hamilton, che ha ostacolato sia Gasly che Mazepin.

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Le Mercedes iniziano forte

Il primo a scendere in pista è Nikita Mazepin, insieme a Schumacher e Raikkonen. Hamilton va in pista a 52 minuti dal termine, insieme a lui arrivano anche Sainz, Bottas e Leclerc. Successivamente è il turno di Fernando Alonso.

A 43:34 dalla fine della sessione i commissari espongono la bandiera gialla nel primo settore, per un'escursione fuori pista di Hamilton che va lungo in curva 1.

Le Mercedes dettano il passo fino a 27:50 dal termine, quando Max Verstappen fa segnare un ottimo 1:28.212.

Max in testa, che rischio per Hamilton!

Pochi minuti dopo Stroll buca, ma rientra ai box senza problemi. I problemi infatti sono al box Alpine: piove dal tetto, e la situazione è a dir poco imbarazzante per una F1 che si copre sempre più di ridicolo, inseguendo interessi economici in un paese dove i diritti umani tanto decantati a suon di slogan sono tutt'altro che rispettati.

Grande incomprensione tra Gasly e Hamilton quando mancano 16 minuti e 45 alla bandiera a scacchi. Rischio tamponamento, il francese del team faentino va lungo. Anche Mazepin rischia di tamponare Hamilton, in uscita da una curva cieca. Il britannico sta rientrando ai box lentamente, dalla Haas chiedono una penalità ma Michael Masi risponde sottolineando la mancanza delle bandiere blu, di fatto scagionando il 7 volte campione del mondo.

In ogni caso, l'inglese è stato convocato dagli stewards per non aver rispettato una doppia bandiera gialla. L'inglese potrebbe però anche questa volta essere libero da ogni penalità, in quanto la bandiera potrebbe non essere stata propriamente sventolata dai commissari lungo il tracciato.

A 12:25 dal termine Verstappen abbassa il tempo a 1:28.125, per poi scendere a 1:28.100 quando mancano poco più di 5 minuti dal termine. È la zampata finale da parte dell'olandese di casa Red Bull: nessuno migliorerà ulteriormente.

Beppe Dammacco

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