Si scatena la battaglia "politica" in Formula 1. A poco più di dieci giorni dal round inaugurale di Melbourne, sul fronte dei team si apre una spaccatura che rischia di trasformarsi in frattura insanabile. L'oggetto della contesa è l'accordo confidenziale raggiunto tra FIA e Ferrari in merito alle indagini sulla Power Unit della scorsa stagione, reso noto nei giorni scorsi con un comunicato alquanto ambiguo. Gli altri team passano al contrattacco e pretendono "trasparenza". Ma adesso è doveroso che le parti in causa facciano subito chiarezza.

UN COMUNICATO AMBIGUO

Il contenuto del comunicato emanato dalla FIA, proprio alla conclusione della seconda settimana di test, aveva francamente lasciato un po' tutti interdetti. In esso, come noto, si evidenziava la conclusione delle indagini sulla Power Unit Ferrari utilizzata lo scorso anno. Indagini innescate in seguito al picco di prestazioni della scuderia di Maranello subito dopo la pausa estiva ed alle conseguenti polemiche sull'uso del flussometro. Al punto che la Federazione, nel tentativo di porre maggiore attenzione sull'argomento, da quest'anno ha reso obbligatoria l'adozione di un doppio flussometro per controllare la portata di benzina alla PU.

Nel testo, infatti, si leggeva che "dopo approfondite indagini tecniche, la FIA ha concluso l'analisi del funzionamento della Power Unit Ferrari e ha raggiunto un accordo con il team. Le specifiche dell'accordo rimarranno tra le parti". Della serie: se avessimo voluto mettere a tacere tutte le illazioni, abbiamo il modo peggiore per farlo. Già, perchè era semplicemente impensabile che un "accordo segreto" tra le parti non suscitasse la stizzita reazione dei team avversari, Mercedes e Red Bull in testa.

MERCEDES GUIDA "LA RIVOLTA"

Reazione che si è concretizzata prontamente nella mattinata odierna, quando tutti i team non motorizzati Ferrari (ovvero sette su dieci) hanno emanato un duro comunicato congiunto, per pretendere chiarezza. Una mossa doverosa, in un momento in cui la Formula 1 già vive una situazione d'incertezza legata alla diffusione del Coronavirus ed alle possibili ripercussioni sul calendario, ma che per questo non può e non deve chiudere gli occhi di fronte a situazioni regolamentari poco chiare.

I molteplici interrogativi, a questo punto, reclamano delle pronte risposte. Quando mai si è letto di un accordo privato tra la Federazione e un singolo team? Perchè i risultati delle indagini non sono stati resi noti? Quale reazione si sperava di ottenere attraverso un simile comunicato?

SERVE CHIAREZZA

I nostri dubbi sono quelli di tutti gli appassionati di questo sport, indipendentemente dalla propria fede. I successi a ripetizione colti dal Cavallino tra Spa e Singapore, in un'annata per il resto contrassegnata da pochi risultati di rilievo, avevano suscitato diverse perplessità nel paddock: su tutte quella di Max Verstappen, il quale aveva dichiarato (senza mezzi termini) che la Ferrari era tornata nei ranghi in quanto "aveva smesso di barare".

Accuse tutte da dimostrare, certo, ma che in ogni caso non potranno essere archiviate definitivamente attraverso una mossa di questo genere. Perchè il mondo della Formula 1 merita chiarezza e rispetto, dagli appassionati sino a tutti gli addetti ai lavori, in ogni situazione e circostanza. E pretende che queste domande trovino subito una risposta, capace di spazzare via qualsiasi dubbio e insinuazione.

Marco Privitera