"Ecclestone? Lo sento praticamente tutti i giorni. Credo che il fatto di ritrovarsi trasformato in presidente onorario, dopo essere stato padrone, sia la cosa peggiore che ti possa succedere" ha esordito Briatore. "Sono cariche che possono andare bene per un politico che deve prendere il gettone di presenza, ma non certo per un imprenditore che è stato padrone di un'azienda. Onestamente questo incarico lo trovo una gran cavolata". Secondo Briatore, l'ormai ex-capo della Formula 1 farebbe meglio a godersi la sua meritata pensione: "Bernie ha 86 anni. Lui dovrebbe godersi la vita da qui in avanti, anche perchè rimanere altri tre anni in un incarico dove non conti nulla sarebbe completamente inutile. Non sarebbe nemmeno bello per la carriera che ha fatto. Serie alternativa? Sono soltanto gossip senza senso".

Briatore ha poi espresso la sua opinione in merito anche ai nuovi 'padroni' della Formula 1, ovvero il gruppo statunitense di Liberty Media: "Non so fino a che punto conoscano il prodotto. Ho parlato con Chase Carey anche ad Abu Dhabi, mi sembra che abbia delle buone idee. Io consulente? E' una parola che non vuol dire nulla. Ricordo quando, dieci anni fa, creammo la FOTA nell'intento di riportare il pilota al centro del 'sistema' Formula 1. Oggi questo obiettivo è andato completamente perdendosi: alla gente non frega nulla del fatto che il motore sia ibrido o meno, vuole godersi delle gare avvincenti". 

Il tutto senza dimenticare che tra i principali artefici di questo processo rinnovatore vi sarà proprio Ross Brawn, ovvero una 'scoperta' dello stesso Briatore ai tempi dei titoli targati Schumacher-Benetton: "Con Ross abbiamo collaborato per otto anni. Lui sa esattamente come la penso. Il pubblico vuole vedere i gladiatori, ovvero i piloti. Per quanto riguarda i team, esclusa la Ferrari, l'interesse è nullo. Per rimettere il pilota al centro della scena, la prima cosa da fare sarebbe quella di realizzare vetture aventi più o meno le stesse performance. Quando partecipai alla realizzazione della GP2, l'idea fu proprio quella di creare una serie con macchine tutte uguali per valorizzare le capacità del pilota, ed oggi vediamo i risultati. L'ingressi dei Costruttori ha invece portato ad un folle innalzamento dei costi: basti pensare che al giorno d'oggi, per mettere in pista due macchine, il budget arriva fino a 600-700 milioni all'anno. Una follia pura. La conseguenza di tutto ciò è che, all'aumento dei costi, corrisponde una diminuzione dello spettacolo: più si spende in tecnologia, meno spazio viene concesso al pilota per emergere". 

Secondo Briatore, sarebbe inoltre opportuno intervenire anche su altri aspetti per migliorare lo show: "Le gare sono troppo lunghe. Inoltre manca l'interazione, soprattutto con gli spettatori più giovani. Il pubblico e le sue abitudini sono cambiate rispetto a una volta. Tutto è invece rimasto pressoché inalterato rispetto a vent'anni fa: sono solo aumentati i costi".

Su Rosberg e il suo ritiro: "Se mi ha colto di sorpresa? Sì e no. Da un certo punto di vista, pensando agli sforzi compiuti per arrivare a vincere un Mondiale, pensavo che almeno un altro anno lo avrebbe fatto. Evidentemente è scattato qualcosa nella sua testa che lo ha portato a prendere questa decisione, forse era consapevole del fatto che ben difficilmente sarebbe riuscito a ripetersi, dunque sotto questo punto di vista ha fatto bene a ritirarsi. Se Alonso è stato preso in considerazione quale suo possibile sostituto in Mercedes? Assolutamente no".

Capitolo Ferrari: "Non so cosa sia cambiato rispetto allo scorso anno, a parte il fatto che Marchionne non abbia rilasciato dichiarazioni roboanti. Il team è sempre lo stesso, non vedo grossi stravolgimenti. Se il forno è quello e i panettieri sono gli stessi...il pane sarà sempre quello. Credo che invece la Red Bull potrà trarre giovamento dal cambio dei regolamenti: le macchine saranno più veloci e con maggiore downforce. Credo che la Mercedes comunque abbia comunque un vantaggio incolmabile, potendo inoltre contare su un pilota assolutamente straordinario".

A proposito delle possibilità di vedere un giorno Max Verstappen campione del mondo, Briatore si è espresso così: "Quello che ci ha fatto vedere in Brasile penso non si vedesse dai tempi del giovane Senna. Se avrà una macchina in grado di supportarlo, potrà certamente diventare campione del mondo".

Impossibile dimenticare che Briatore è stato per anni legato sportivamente alla figura di Michael Schumacher, da oltre tre anni alle prese con una complicata riabilitazione successiva al drammatico incidente occorsogli sulle nevi di Meribel: "Non ci sono novità. Le notizie che ho mi vengono riportate da Jean Todt e Felipe Massa. E, in casi come questi, no news equivale a bad news".

Marco Privitera

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