F1 | Binotto apre al gentil sesso: ”Presto una donna nella FDA”
La Ferrari Driver Academy sta seriamente pensando di includere una donna nella FDA come dichiarato dal team principal Mattia Binotto, che ha insistito sul fatto che le donne "dovrebbero far parte" del programma di sviluppo della Scuderia in un futuro prossimo.
Mattia Binotto in questa pausa invernale, ricca di impegni per prepararsi al meglio per la stagione 2020, ha dichiarato di voler ampliare la rosa di piloti della Ferrari Driver Academy e di voler aggiungere anche una ragazza al programma.Fin dalla sua inaugurazione avvenuta nel 2009, non è ancora stata inclusa nella FDA una donna pilota. Attualmente fra le file dell’Academy troviamo sette piloti maschi, tra cui Mick Schumacher e Giuliano Alesi, figli delle leggende Ferrari Michael Schumacher e Jean Alesi.
“Dobbiamo guardare alla futura generazione di talenti per la Ferrari. La Driver Academy è un investimento importante per noi. Charles (Leclerc) è l’esempio migliore. ", ha detto Binotto. “L'Accademia cerca anche donne in futuro. Le donne dovrebbero far parte dell'Accademia Ferrari. È qualcosa su cui stiamo lavorando fin da ora per assicurarci che possa accadere molto presto.”
Mentre la tester Alfa Romeo Tatiana Calderon nel 2019 ha partecipato a numerosi test di F1 nelle ultime stagioni, più recentemente alla guida di una Sauber C32 a Paul Ricard nell'agosto dello scorso anno, Susie Wolff, al volante della Williams, rimane l'ultima donna ad aver guidato un'auto di F1 durante il weekend del GP d’Inghilterra nel 2015. Per vedere una donna in F1 bisogna andare indietro nel tempo fino a Giovanna Amati nel 1992 al volante della Brabham anche se non riuscì mai a qualificarsi, mentre per vedere in griglia una presenza femminile bisogna addirittura arrivare fino al 1976, con Lella Lombardi.
Nel frattempo non ci resta che attendere gli sviluppi di questa dichiarazione di Mattia Binotto, che fa ben sperare di vedere presto tra le giovani pilotesse colei che vestirà di rosso e avrà sulla sua tuta lo stemma della FDA.
Anna Mangione