F1 | Ben Sulayem fa un passo indietro dalle attività legate al Circus
Il presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem farà un passo indietro rispetto al coinvolgimento diretto in F1: la decisione, per quanto possa suonare come un fulmine a ciel sereno, secondo l'organo di governo è stata una mossa pianificata già da tempo. Non possiamo tuttavia non notare che tensioni tra la FIA e la F1 abbiano iniziato ad apparire in superficie e come Ben Sulayem abbia guadagnato una posizione centrale nelle polemiche del pre-campionato.
Rivoluzione nei ruoli
Durante l'inverno, la FIA ha completato una ristrutturazione nei ruoli afferenti e nella gestione della F1. La manovra, pianificata tempo fa, ha visto l'avvicendamento in alcuni ruoli e modifiche in nuove cariche. Ricordiamo, per esempio l'arrivo di Steve Nielsen come direttore sportivo. Nell'ottica di questa ristrutturazione, si legge in una nota, per la FIA "il naturale passo successivo" riguarda Ben Sulayem, con un coinvolgimento minore e meno diretto nelle attività quotidiane di F1. La FIA dunque va a rivedere alcune posizioni "pesanti" che gravitano nell'orbita della F1, diminuendo la sfera di interesse di Ben Sulayem. Quest'ultimo rimarrà coinvolto nelle decisioni chiave e nelle questioni strategiche, tuttavia dedicando più impegno da presidente con "ampio mandato che copre lo sport automobilistico globale e la mobilità".
Polemiche e tensioni
Stando alle comunicazioni formali, la manovra non dovrebbe avere correlazioni con i recenti problemi sorti tra il Presidente FIA e la F1. Le tempistiche sembrano, comunque, "sospette". Fondamentalmente il terreno delle frizioni riguarda diversi episodi dibattuti negli ultimi mesi.
Innanzitutto la propensione dell'allargamento del numero delle scuderie sulla griglia di partenza della F1, soprattutto con i commenti sul potenziale ingresso di Andretti Global - Cadillac. Tale propensione non ha ricevuto lo stesso favore dalla F1 e dalle scuderie esistenti. Le revisioni del Codice Sportivo Internazionale, contestate come violazione della libertà di parola dei piloti, e il ritorno a galla di una vecchia versione del suo sito (datata 2001), con parole non propriamente edificanti sulle donne, hanno contribuito ad aumentare i malumori. Come se non bastasse, l'aver pubblicamente del presunto interesse per l'acquisto di F1 di un fondo arabo ha portato alla redazione di una lettera da parte dei responsabili legali di Liberty Media, con l'avvertimento a Ben Sulayem (e quindi la FIA) di non interferire in tali questioni.
Luca Colombo