La F1 ha condotto i primi test delle paratie paraspruzzi (spray guards), che dovrebbero garantire una migliore visibilità durante le gare e le sessioni caratterizzate da pista bagnata a causa della pioggia. Il prototipo, provato per la prima volta a Silverstone dopo il fine settimana del GP, pare non aver prodotto una "differenza tangibile" nella mitigazione degli spruzzi sollevati dalle monoposto in corsa: per questi motivi la FIA ora dovrà lavorare su un concetto evoluto, tenendo conto dei dati raccolti dall'esperienza in pista.

Finalità

Tali paratie consistono in pezzi di carrozzeria aggiuntivi da montare sulle monoposto in caso di pioggia. Deviando l'acqua sollevata dalle gomme da bagnato delle monoposto in corsa, aumenterebbe la visibilità per chi segue, con un incremento del livello di sicurezza durante le gare "umide", scongiurando anche il rischio di dover interrompere una gara come successo a Spa-Francorchamps nel 2021. L'incidente fatale di Dilano van't Hoff (avvenuto proprio in Belgio) ha fatto sì che prendesse corpo una richiesta maggiore in merito a condizioni di sicurezza e visibilità migliore durante le gare bagnate.

Test a Silverstone

A Silverstone Mercedes e McLaren hanno ricevuto l'incarico di effettuare i primi test con la prima iterazione del progetto. Il rettilineo del tracciato inglese, artificialmente allagato, ha consentito una prova comparativa con Mick Schumacher (che correva con i copriruota prototipo sulle ruote anteriori e posteriori) e Oscar Piastri in configurazione standard. Non abbiamo immagini del test, ma la FIA ha reso disponibili i disegni CAD che mostrano "una rappresentazione" degli elementi provati.

La F1 spera di introdurre quanto prima il "pacchetto per condizioni di bagnato" (wet weather package, WWP), come parte a specifica standard da imbullonare in poco tempo (probabilmente dai cinque ai dieci minuti) prima di una sessione bagnata. Il risultato del test ha spinto il direttore della monoposto della FIA, Nikolas Tombazis, a dichiarare che l'iterazione attuale del progetto non ha sufficientemente ridotto gli spruzzi, per cui non entrerà in una fase finale di progettazione.

Un problema complesso

Andrew Shovlin, ingegnere di pista Merecedes, ha dichiarato: "C'è bisogno di più lavoro su questi elementi. Abbiamo un problema per il quale trovare una soluzione sarebbe utile, perché le scuderie e soprattutto i fan non gradirebbero vedere una gara che non può andare avanti perché le condizioni sono troppo difficili. [Le paratie, ndR] Non sono pronte per andare in produzione, per cui c'è sicuramente del lavoro da fare."

Rotolamento delle ruote, diffusore e ala posteriore contribuiscono alla formazione del muro d'acqua che esce dalle monoposto. La prova di Silverstone ha evidenziato che la soluzione attuale, studiata al CFD, funziona nella riduzione del contributo proveniente dalle gomme. Va notato che le simulazioni CFD devono rispondere ad un problema fisico complicato, nel quale, tra l'altro, bisogna simulare l'andamento delle particelle d'acqua in uscita dalle coperture e delle gocce d'acqua all'interno del campo di flusso.

Il problema della veste aerodinamica

Con i dati raccolti, la FIA dovrà decidere cosa fare e dove andare con la prossima iterazione del progetto. Secondo Shoviln esistono altri punti da tenere in debita considerazione. Queste paratie rappresenterebbero l'aggiunta di ulteriori elementi di carrozzeria come "mandatory parts" che potrebbero abbattere la prestazione di una monoposto.

La veste aerodinamica rappresenta un particolare unico per ogni monoposto. Tombazis ha affermato che il contributo aerodinamico delle paratie è "relativamente facile da quantificare, ma ciò che non abbiamo abbastanza in vista è il core design". Shovlin nota che "se la perdita [di prestazione aerodinamica, ndR] fosse la stessa per tutti, non importerebbe la scala di quest'ultima". Altro punto caldo riguarda il montaggio in caso di pioggia: se la gara iniziasse sull'asciutto e virasse sul bagnato dopo il via, cosa succederebbe? Shovlin nota che "bisognerebbe fermare la gara per montare le paratie".

Un argomento comunque importante

Andrea Stella, team principal McLaren, ha sottolineato come la prova abbia contribuito alla raccolta dati. Secondo l'ingegnere italiano, la raccolta dati effettuata durante la prova contribuirà alla validazione dei modelli di sviluppo, fino ad ora basati su simulazioni al computer. Nondimeno, la prova ha avuto una validità pratica per comprendere problemi come il montaggio di questi elementi e le implicazioni durante i pit-stop. Stella ha concluso dichiarando: "Si tratta di un argomento ad alta priorità nell'agenda del motorsport, quindi accogliamo l'iniziativa e siamo contenti di dare supporto alla FIA".

Nei piani originali tale soluzione avrebbe trovato introduzione con il campionato F1 del 2024. Per ora, invece, dovremo aspettare una nuova sessione di prove fissata per l'autunno con gli elementi ulteriormente sviluppati. Se fosse possibile trovare un design realizzabile per i paraspruzzi in F1, avremmo la possibilità di vederne l'introduzione futura anche in altre categorie di monoposto, come F2 e F3.

Luca Colombo

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