Emergenza Coronavirus: i Giochi Olimpici rinviati al 2021
La notizia è di quelle dal carattere altamente simbolico, a conferma dell'estrema drammaticità della situazione legata alla pandemia da Coronavirus. I Giochi Olimpici, previsti a Tokyo dal 24 luglio al 9 agosto, sono stati ufficialmente rinviati al 2021. Era dal tempo della Seconda Guerra Mondiale (ovvero dal 1944) che un'edizione dei Giochi non subiva uno spostamento. Una decisione che getta un'ulteriore ombra di incertezza in merito alla ripresa delle varie attività sportive, soprattutto nelle aree attualmente più colpite dal contagio.
UNA SCELTA CONDIVISA
La decisione è arrivata nella giornata odierna, e resa nota attraverso un'apposita comunicazione del Comitato Olimpico Internazionale. "I Giochi Olimpici sono rinviati al 2021, non oltre il periodo estivo, per salvaguardare la salute degli atleti e di tutti i partecipanti. Manterranno il nome di Giochi olimpici e paralimpici Tokyo 2020". Una scelta pienamente condivisa da tutte le parti in causa, dopo che nei giorni scorsi sembrava che a prevalere fosse la volontà di prendersi un ulteriore mese di tempo prima di arrivare a qualsiasi conclusione.
Alla fine, a prevalere è stata saggiamente la volontà di salvaguardare la salute di tutti gli atleti. Molti di essi, provenienti da ogni parte del mondo, non hanno nemmeno avuto l'opportunità di potersi allenare regolarmente in questo periodo. Il rinvio delle Olimpiadi va di pari passo con le decisioni assunte nelle ultime settimane da parte di tutte le Federazioni a livello mondiale, per un blocco totale delle competizioni realmente senza precedenti in epoca moderna.
IL MOTORSPORT
Nello specifico, anche il mondo del motorsport è in attesa di poter capire l'evolversi della situazione legata al COVID-19. La Formula 1 e la MotoGP sono al momento congelate almeno sino al mese di Giugno, nella speranza di poter recuperare una parte delle tappe perdute nel corso dell'estate e a fine stagione. Anche se al momento fare qualsiasi tipo di previsione risulta decisamente prematuro.
Marco Privitera