Dakar 2023 | Moto: Howes e Husqvarna in testa, il bilancio di una prima settimana critica
Gli organizzatori avevano promesso percorsi più ostici e così è stato: la Dakar 2023 per le moto è iniziata letteralmente col botto e dopo la prima settimana di prove speciali a comandare c'è l'Husqvarna ufficiale di Skyler Howes. Nel corso degli 822,94 km percorsi abbiamo assistito ai ritiri del campione in carica Sam Sunderland e del vincitore dell'edizione 2020 Ricky Brabec. Episodi che, uniti alle prime vittorie di Mason Klein, Adrien van Beveren e Luciano Benevides, hanno contribuito a definire una classifica generale molto corta e inattesa.
SKYLER HOWES SVETTA SU UN GRUPPO COMPATTISSIMO
Nel giorno di riposo le squadre e i piloti ricaricano le batterie in vista delle sei prove restanti. La nona prova speciale, quella che porterà i motociclisti da Riyadh a Haradh, inizierà con Skyler Howes (Husqvarna Factory Racing) in testa alla classifica assoluta con soli tredici secondi di vantaggio sull'argentino Kevin Benavides (KTM Factory Racing) e Mason Klein (BAS KTM), che condividono un tempo totale identico al centesimo. I notevoli colpi di scena, le difficoltà nell'affrontare percorsi ostili e il grande livello degli iscritti ci regalano una classifica compatta, nella quale ben dodici piloti sono raccolti in circa trenta minuti. Peccato per i tristi e prematuri epiloghi delle avventure di Sam Sunderland e Ricky Brabec, due top riders che avrebbero reso ancor più adrenalinica la seconda ed ultima fase dell'estenuante maratona saudita.
SUNDERLAND E BRABEC DICONO ADDIO ALLA DAKAR 2023
Sunderland ha percorso solamente i primi cinquanta km dello Stage1 prima di cadere rovinosamente ed essere trasportato verso l'ospedale di Yanbu. Il portacolori GASGAS ha colpito una pietra nascosta mentre stava attraversando il letto di un fiume e il forte impatto ha causato la frattura di una scapola, un grande ematoma nel fondoschiena e una commozione cerebrale. Scusatosi con la squadra e ringraziati sia Matthias Walkner, fermatosi per soccorrerlo, sia lo staff medico, Sunderland ha già iniziato il programma di recupero per presentarsi alle prossime sfide nella migliore delle forme.
Brabec, invece, la prima prova speciale l'ha vinta mentre nella terza, neutralizzata in anticipo per una buona parte dei piloti a causa delle condizioni meteo, il 31enne californiano è caduto al km 274. L'incidente ha così posto fine all'ottava Dakar di Brabec, il quale si è sottoposto ai controlli dei medici dopo aver percepito dei forti dolori al collo. Il fatto che due motociclisti del calibro di Brabec e Sunderland si siano ritirati nel giro di quattro giorni fa capire quanto proibitiva, difficile e frustrante possa essere la versione moderna della Dakar, un'avventura che non lascia mai spazio a distrazioni e sbavature.
HUSQVARNA E KTM OCCUPANO LA TOP4, ATTENZIONE A HONDA E GASGAS
Tornando alla gara, sono otto i piloti ad aver vinto almeno una delle prime otto tappe completate, incluso il prologo vinto da Toby Price, attualmente quarto nella generale con meno di due minuti di ritardo da Howes. Tra Husqvarna e KTM si può dire che a Mattighofen siano abbastanza coperti avendo le mani sulle prime quattro posizioni. Tuttavia, i distacchi contenuti hanno permesso a Pablo Quintanilla e Adrien van Beveren, alfieri Honda, di archiviare il primo capitolo con la consapevolezza di poter ambire alla vittoria. Il cileno ed il francese hanno poco meno di tre minuti di scarto e con sei tappe da affrontare (sebbene meno corte rispetto alla prima settimana) la casa alata si può ritenere ben piazzata.
Ottimo, inoltre, il rendimento di Daniel Sanders, vincitore del terzo Stage. L'australiano ha sì ricevuto quattro minuti di penalità ma il ritardo dalla vetta si attesta sui sette minuti, così come per Joan Barreda Bort. Da non sottovalutare né Jose Ignacio Cornejo Florimo (Honda) né soprattutto Matthias Walkner, quest'ultimo obbligato a recuperare i ventidue minuti di scarto accumulati per lo più nel soccorrere Sunderland. Da menzionare anche Luciano Benavides, primo nella sesta prova speciale e undicesimo nell'assoluta davanti a Lorenzo Santolino, fin qui quasi perfetto in sella alla Sherco Factory.
DUMONTIER VS LUCCI PER LA LEADERSHIP IN RALLY2
Passando alla categoria Rally2 i colori italiani vengono difesi con estremo onore da Paolo Lucci (BAS KTM), diciottesimo assoluto e secondo di classe a sedici minuti dal leader Romain Dumontier. Nonostante l'importante distacco, l'originario di Castiglione Fiorentino ha tutte le possibilità di lottare per il successo di categoria alla seconda Dakar in carriera. Tra gli altri italiani ancora in gara menzioniamo Lorenzo Maria Fanottoli (51°, KTM Tecnosport), Cesare Zacchetti (63°, KTM Lucky Explorer), Lorenzo Maestrami (66°, KTM Nomade Racing), Ottavio Missoni (73°, Honda RS Moto Racing), la leggenda Franco Picco (74°, Fantic Rally Team) ed Eufrasio Anghileri (80°, Honda RS Moto Racing), figlio dell'Antonio che corse la Paris-Dakar con Gilera nel 1989.
È finita in anticipo, purtroppo, la Dakar di Tiziano Internò, Tommaso Montanari e Alex Salvini. Internò, conosciuto per il canale Rally Pov, è caduto nel primo stage e, dopo vari tentativi, ha deciso di non proseguire per evitare ulteriori rischi. Montanari, invece, è caduto nella terza PS riportando la frattura del femore mentre per Salvini, partito molto bene, il ritiro è arrivato dopo che dell'acqua è entrata nel serbatoio durante la procedura di rifornimento.
LA NONA TAPPA | DA RIYAHD A HARADH
Quella di domani, martedì 10 gennaio, sarà la tappa più lunga della seconda parte. I motociclisti partiranno da Riyadh con l'obiettivo di raggiungere Haradh nel più breve tempo possibile. La prova sarà costituita da 328 km di trasferimento e ben 358 di gara vera e propria. Ad una parte più rocciosa si alternerà una catena di dune tanto scenografica quanto complessa.
Matteo Pittaccio Leggi anche: DAKAR 2023 | MOTO, STAGE 8: DISASTRO HUSQVARNA, ROSS BRANCH PORTA HERO ALLA VITTORIA